Luoghi di Interesse e di Culto
L’Osservatorio Astronomico ” Gian Camillo Gloriosi ” sito alle falde del monte nebulano, costruito nel 1986, svolge, da oltre un ventennio , un ruolo trainante per lo sviluppo culturale delle nostre aree, attraverso iniziative di divulgazione e annuali manifestazioni scientifiche di carattere internazionale. La prima di esse fu realizzata nel 1989, in occasione del ventesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla luna. Ne furono ospiti : l’astronauta Michael Collins, della missione Apollo 11, l’astronauta italiano Cristiano Cosmovici, l’astronauta Patrick Baudry ed il cosmonauta Juri Romanenko. Dal 1990 in poi l’Osservatorio si è fatto promotore di altre consimili iniziative curando, inoltre, una significativa attività di divulgazione della scienza astronomica. Migliaia di studenti, ogni anno, sono stati coinvolti in attività didattiche, organizzate da personale qualificato, con lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Parallelamente, si è intrapresa un’intensa e proficua programmazione di ricerca astronomica nei campi dell’astrometria e fotometria dei corpi minori del sistema solare, nonchè della ricerca di supernovae extragalattiche. Tale sforzo è stato premiato con il riconoscimento ufficiale da parte della Comunità Astronomica Internazionale. La circolare M.P.C. 43093 del 4 agosto 2001 del Minor Planet Center riportava, infatti, l’avvenuta assegnazione del Codice Internazionale 229 all’Osservatorio ” G. C. Gloriosi “, decretandone, nei fatti, l’ingresso nella ricerca astronomica internazionale. Questi traguardi, pur prestigiosi, sono vissuti dall’Istituzione non come punto di arrivo, ma come partenza per programmi e traguardi più ambiziosi. Sarà prova di tale accresciuto impegno, la costruzione del nuovo Osservatorio il cui progetto, oggi allo studio di astrofisici di fama mondiale, avrà, a breve, la sua fase di attuazione operativa.
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Posta nella verdeggiante zona collinare del Bosco Toppole, fu costruita nel 1623 a seguito del miracoloso ritrovamento da parte di un mandriano nel fondo di una vallata di una icona della Madonna. Si tramanda che una chiesa detta di S. Maria de Laterna esisteva gia’ nel 159, a circa 4 Km. dal capoluogo, proprio ove venne rinvenuta l’icona della Madonna dal mandriano. Dove ora ritroviamo la Chiesa, la Madonna fece nevicare nella terza domenica di agosto, al fine di tracciare sul terreno le dimensioni del Santuario che la’ doveva sorgere. A causa della inamovibilita’ della statua dal luogo venne fatta una copia della statua che fu custodita nella Chiesa di S. Eustacchio (1537). In questa frazione viene celebrata la festivita’ della Vergine nella terza domenica di agosto.
Sul Santuario, particolarmente frequentato nel mese di maggio, esiste la grotta ove avvenne il rinvenimento ed il piazzale antistante e’ stato abbellito con una statua di bronzo raffigurante il Cristo in preghiera. Meta di continui pellegrinaggi nel mese di maggio, la chiesa e’ stata ristrutturata ed ampliata per accogliere un consistente numero di fedeli.
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La chiesa di San Lazzaro, che domina il Casale Cornea, è stata costruita nel corso del XVII secolo. Di particolare rilievo è il suo misterioso portale, che alcuni autori hanno definito trofeo della Terra Santa.
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Fu costruita nel 1591 su donazione di Sabato, discendente della famiglia Damolidei di Ferrari. La chiesa fu affidata alla gestione dei PP. Cappuccini e restituita al culto intorno al 1905. Una stupenda Pala arricchisce l’altare maggiore. chiesa santa maria degli angeliAttigua alla Chiesa sorge
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Fu realizzata nel 1536 con la denominazione originale di Chiesa di S. Eustachio e San Felice. Nella chiesa è custodita una copia della statua di Maria SS. dell’Eterno, a causa dell’inamovibilità dell’originale collocata sul Santuario. Presso la chiesa di Sant’Eustacchio la Statua di Maria SS. dell’Eterno viene festeggiata la terza domenica di agosto.
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Di sicuro influsso longobardo, la chiesa di sant’Ambrogio e’ ubicata nella valle di S. Andrea, a nord della frazione Occiano di Montecorvino Rovella.L’architettura e gli affreschi superstiti pongono alcuni interrogativi circa l’epoca della costruzione e sulla sua primitiva funzione. Chiesa di Sant AmbrogioLe prime notizie scritte che la riguardano risalgono al 1308 definendola una chiesa di campagna. L’architettura dell’edificio e il rarissimo ciclo pittorico permettono l’ipotesi che la nascita della chiesa risalga al X sec. A questo filone artistico-culturale, che si chiama “beneventano” vanno riferiti altri episodi pittorici come quello della chiesa di S. Maria de lama, situata nel cuore del borgo medievale salernitano; delle cappelle rurali di San Vito e di Sant’Ambrogio rispettivamente nelle località di Montecorvino Pugliano e Montecorvino Rovella e della Grotta di San Michele ad Olevano sul Tusciano.
Il ciclo pittorico conservatosi nella cappella presenta le pareti laterali rivestite da decorazioni di tipo geometrico tese a riprodurre pannelli marmorei policromi, il motivo dipinto è ancora abbastanza visibile: si tratta di un rettangolo giallo nel quale s’inscrive un cerchio di colore nero con all’interno una croce di S. Andrea disegnata in bianco. L’abside della chiesa è occupata, nella parte superiore, dalla scena della Vergine in trono con il Bambino circondata da quattro santi (Ambrogio, Protasio, Simpliciano e Gervasio)
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Costruita agli inizi del 1700 ad opera della famiglia Giudicemattei, sede chiesa di san roccodella confraternita del SS. Rosario e S. Rocco. All’interno un religioso silenzio lascia respirare un’aria di sacralita’ e devozione unica.
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La chiesa di Santa Maria della Pace fu fatta costruire nel 1518 da un Frate Minore, Padre Bernardino Denza, che pose fine alla cruenta guerra di due famiglie del luogo: gli Arminio di Nuvola ed i Damolidei della Frazione Ferrari. La Pace fu celebrata con la costruzione del Tempio dedicato alla santa maria della paceMadonna della Pace ed una leggenda racconta del matrimonio tra i pupilli delle famiglie, rispettivamente Davide e Maria Teresa, dei quali sono visibili le abitazioni nei rispettivi Casali. Attiguo alla chiesa vi è un Convento, sede del centro missionario per il soccorso delle popolazioni bisognose e per le adozioni a distanza dedicato a Beato Giovanni da Montecorvino, I^ Apostolo della Cina e I^ legato apostolico di Oriente (1247/1328).
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Fu costruita nel 1274 sulle rovine dell’Abbazia di S. Simeone, distrutta da un incendio nel 1137.
Annesso alla Chiesa si trova il Palazzo vescovile che fu abitato stabilmente dal 1794, quando fu riconosciuta la Concattedralità con il Capitolo di Acerno, per cui il vescovo doveva risiedere per sei mesi a Montecorvino.
Purtroppo il sisma del 1980 privò i montecorvinesi del bellissimo Duomo.duomo
La Chiesa infatti sprofondò, si ripiegò sulle fondamenta riducendo in macerie altari, organo, fonte battesimale e tutto il resto. Rimase intatto il campanile, le statue dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, le cappelle del Crocifisso e del Sacramento, la Sacrestia.
Grazie all’aiuto dei fedeli e al parroco Don Gerardo Senatore, nel marzo del 2002 è stato possibile, dopo 22 anni, rivedere aperto il Duomo.
La Chiesa si divide in tre navate: quella centrale dove si nota, in primo piano, l’altare maggiore e sopra di esso la bellissima tela di Angelo Mozzillo, del 1803, raffigurante S. Pietro che riceve le chiavi del Paradiso. Ai lati dell’altare si trovano le Statue di S. Pietro e S. Paolo.
Nella navata destra è situata la cappella del Crocifisso, fatta costruire dall’arcivescovo Venafra nel 1718, dalla quale è possibile accedere al campanile; molto bella è la maestosa cupola di questa cappella ed i quattro pennacchi raffiguranti gli evangelisti.
Nella navata sinistra vi è, invece, la cappella del SS. Sacramento, fatta costruire dalla famiglia Ventriglia, dove giacciono le spoglie del vescovo Nicola Ventriglia, morto nel 1708 e del suo vicario, Cristoforo Crollalanza, morto nel 1705. Rivolgendo lo sguardo verso l’alto si può ammirare la cupola del SS. Sacramento, dipinta con schema ottagonale.
Dalla navata sinistra si accede alla Sacrestia dove si può ammirare un variopinto soffitto: nella lunetta in fondo alla sala vi sono le Tre Marie ai piedi della croce; la composizione delle case nel verde sullo sfondo fa pensare alla Montecorvino di un tempo. Inoltre si può notare la scena della deposizione di Cristo nel Sepolcro e nella lunetta di fronte si ammira la Vergine col Bambino.
Purtroppo non si conosce il nome del pittore per mancanza di documentazioni d’archivio.
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